Uno sguardo sul cinema di Michael Glawogger
Michael Glawogger (3 Dicembre 1959 – 23 Aprile 2014) è stato un regista austriaco noto e apprezzato in tutto il mondo per i suoi documentari e il suo cinema di denuncia e di ricerca.
Nasce a Graz, Austria, il 3 dicembre 1959. Dopo aver studiato al San Francisco Art Institute e alla Vienna Film Academy, inizia la sua carriera come direttore della fotografia per poi affermarsi come sceneggiatore e regista. Tra il 1981 e il 2013 ha realizzato numerosi lavori tra cortometraggi, documentari e film di finzione ottenendo apprezzamenti in tutto il mondo.
A renderlo celebre quella che è stata definita come la “trilogia della globalizzazione” di cui fanno parte
Megacities (1998) uno sguardo insolito sui precari di quattro giganteschi agglomerati urbani: Mumbai, New York, Mosca, Città del Messico;
Workingman’s Death (2005)
Un documentario presentato al Festival di Venezia nel 2005, che si prefigge di illustrare la condizione massacrante del lavoro manuale in tutto il mondo, con 5 ritratti ambientati in: Indonesia, Nigeria, Pakistan, Cina, fino a spostarsi nella “civilizzata” Germania;
Whores’ Glory (2011)
Un trittico cinematografico sul tema della prostituzione con le musiche di Pj Harvey, girato in tre paesi con tre lingue e tre religioni diverse: Bangladesh, Messico, Nepal. Il film ha vinto il premio speciale della giuria nella sezione Orizzonti a Venezia nel 2011.
Dopo Cattedrali della Cultura (2014), documentario in 3D presentato alla Berlinale e realizzato insieme a Wim Wenders, Robert Redford, Michael Madsen, Margareth Olin and Karim Ainouz, Glawogger decide di partire con il cameraman e direttore della fotografia Attila Boa e l’operatore del suono Manuel Siebert per girare UNTITLED, il suo ultimo film, nelle sale italiane dal 19 Aprile distribuito da ZaLab con la voce di Nada Malanima.
Il progetto era quello di viaggiare intorno al mondo per un anno intero, senza interruzioni. Il film avrebbe mostrato il mondo così come si presentava alla troupe in una situazione sperimentale, infinitamente aperta. Naturalmente, era stato preparato un itinerario di massima e alcune località erano state decise in anticipo, ma a parte questo non c’era nessun tema, nessuna trama, nessun filo conduttore. Glawogger voleva catturare la realtà senza aspettative o filtri.
La Serendipity – è stata la loro unica linea guida. Un misto tra l’aspettativa e l’abbracciare completamente la natura accidentale delle cose.
Purtroppo nell’aprile 2014 Michael Glawogger muore in Liberia per una delle forme più aggressive di malaria.
Il film, fortemente voluto dalla sua storica montatrice Monika Willi, prende vita successivamente grazie anche all’importante contributo del musicista Wolfgang Mitterer che ne ha composto la musica , trasformando in suoni le immagini.
È così che nasce Untitled, fatto di scene forti e poetiche che restituiscono un ritratto molteplice e visivamente potente del mondo che ci circonda.