RACCONTARE Genova 2001
Ci sono storie su Genova 2001 che non ci siamo mai raccontati, per i motivi più diversi.
Spesso, perché queste storie erano traumatiche, altre volte perché buffe o laterali o incongruenti; ma forse soprattutto perchè non ci sembravano rilevanti, perché non trovavamo uno spazio per farlo.
Facendo “Se fate i bravi”, abbiamo ritrovato il girato che aveva fatto Andrea Segre, a Genova con Stefano Collizzolli, e che nessuno aveva mai rivisto. Ci sono immagini di cariche, di grate, di auto bruciate che sono entrate nella memoria collettiva. Però ci sono anche un sacco di cose che avevamo dimenticato o messo da parte: ragazzi a torso nudo che suonano la chitarra con una maschera da orso, discussioni ad ogni ora, cortei che ballano dentro ad un tunnel.
C’è tantissima Genova le cui tracce sono rimaste nascoste: quelle di chi c’era, e di chi non c’era e se l’è vissuta da distante, o se l’è sentita dire.
Ci piacerebbe che dal film emergessero altre tracce e nascessero altri racconti, che a qualcuno di quelli che lo guardano venisse voglia di tirare fuori qualcosa e condividerlo. #nonlavevoancoradetto, ma a Genova, o prima di Genova, andandoci, appena dopo. O lontano da Genova. Cerchiamo lampi, piccoli racconti di quel caleidoscopio impazzito, immagini ferme o in movimento, e ci piacerebbe rimettere in circolo quei frammenti.
Possono essere foto, frammenti video, testi; ma forse la forma più prossima e calda è un breve audio (anche un vocale via whastapp)
“Se fate i bravi” è un film che attraversa un dolore. E dal dolore si esce solo raccontando; o meglio, non raccontando sicuramente non se ne esce. Se questo attraversamento può essere generativo, dipende anche dalla disponibilità di chi guarda e ricorda di condividere; di raccontarci a vicenda.
Qualcuno ha già cominciato:
Siamo in attesa di altre ed altri.
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Whatsapp (+39 333 612 7483)
Oppure con gli hashtag #raccontare #genova2001 #sefateibravi