Un cavallo ad arte
Un cavallo ad arte ha realizzato un cavallo in cartapesta di dimensioni reali all’interno di un’aula della scuola e l’ha posizionato in un corridoio. Data la grandezza, il cavallo è costretto in una condizione di clausura, senza possibilità di uscita dalla stanza.
I bambini hanno allestito lo spazio attorno al cavallo con palazzi di cartone e disegni che raccontano e rappresentano il cavallo nel loro immaginario. Tra i racconti che vengono proposti ai bambini per stimolare le rappresentazioni assume un ruolo importante la storia di Marco Cavallo di Basaglia e quello del cavallo nel pozzo. Per usare le parole utilizzate dagli educatori napoletani: “il cavallo nell’immaginario comune è un animale libero e fiero che ha infinite possibilità di fronte a sé mentre corre libero, ma rinchiuso in una stanza non può che rappresentare solo il desiderio di libertà e realizzazione”. L’obiettivo del laboratorio è stato quello di far rielaborare ai bambini la condizione sociale del loro quartiere all’interno della città. Gianturco è un quartiere che ha subito un processo di deindustrializzazione che l’ha portato oggi a una condizione di quartiere dormitorio.
Se un quartiere dormitorio può rappresentare una pesante limitazione alle proprie aspirazioni e ai propri sogni, i bambini devono essere consapevoli che le vie per “appropriarsi della propria esistenza e del proprio territorio” possono essere percorse “senza dover necessariamente abbandonare il luogo fisico in cui ci si trova”.
Paese: Napoli
Durata: a.a. 2014/2015 Quattro mesi
SCHEDA TECNICA
TITOLO – Un cavallo ad arte
CITTÀ – Napoli, quartiere Gianturco
SCUOLE – IC Ruggero Bonghi, plesso Ascarelli
CLASSI COINVOLTE – una prima e una terza, 30 alunni
ORGANIZZAZIONI – nessuna
PERIODO – 4 MESI