Qui non c’è niente di speciale
Negli ultimi 25 anni sono partiti dal sud Italia 1,6 milioni di giovani.
Peppino, Anna, Alessandro,Marco e Ginevra sono invece tra quelli che hanno deciso di
restare. Qui non c’è niente di speciale racconta di loro e di quello che stanno costruendo, di antiche rovine e tentativi di rinascita.
Sinossi
Dal sud al nord dell’Italia c’è una sola via, di quelle strette, a senso unico. Dal sud Italia di solito si parte.
Al sud, ancora oggi, per molte persone arriva un momento della vita in cui un futuro lontano da casa sembra l’unica opzione possibile. E così, ogni anno, interi territori e comunità si svuotano, rimanendo immobili a guardare migliaia di giovani partire.
Qui non c’è niente di speciale riprende questa vecchia storia per raccontare il suo contrario. Le storie di Peppino, Anna, Alessandro, Marco e Ginevra, sono le storie di persone tra i venti e trent’anni che al sud Italia hanno scelto di viverci.
Storie di giovani e di rovine, di radici e di voglia di capire il mondo, di tradizione ed identità. Ma anche storie di futuro. Di chi ha pensato fosse giusto difendere il diritto di immaginare un domani anche qui, di chi ha voluto rimboccarsi le maniche e provare a fare qualcosa per la propria comunità.
Note di Regia
Del sud Italia e della Puglia in particolare, una cosa che mi ha sempre impressionato è la grande quantità di ruderi e rovine abbandonati. Alcuni si ergono ben visibili al centro dei campi incolti ai lati delle strade, altri si nascondono sotto il mare. Tutti raccontano di altre vite, risalenti a secoli fa o a volte anche solo a pochi decenni.
Nella prima settimana di sopralluoghi di Qui non c’è niente di speciale, mentre iniziavo a dialogare con quelli che ancora non sapevo sarebbero diventati i protagonisti del mio film, quelle rovine mi venivano spesso in mente. Sembravano starci a pennello con quel paesaggio quasi sopito, con quei ritmi lenti, che a tratti parevano immobili, con quei discorsi capaci di prendersi i loro tempi, di non avere fretta. Solo con il passare dei giorni però, ascoltando attentamente le parole di Peppino, Anna, Alessandro, Marco e Ginevra, mi sono accorto davvero di cosa c’entrassero quei ruderi e quelle rovine con le loro vite.
Qui non c’è niente di speciale è la storia del
passato osservando il presente. È la testimonianza di un’emigrazione costante osservando le vite di chi ha deciso di restare, è il racconto di una ricostruzione che ha ben chiare le rovine su cui costruisce. E poi è la storia di un tentativo di rinascita, della ricerca faticosa di un’alternativa futura possibile, della forza di non dare nulla per scontato. Anche qui dove – come Peppino, Anna, Alessandro, Marco e Ginevra mi hanno detto tutti almeno una volta – “Non c’è proprio niente di speciale”.
Paese: Italia, 2022
Durata: 65 min
Scheda Tecnica
REGIA Davide Crudetti
SCENEGGIATURA Paola Di Mitri
FOTOGRAFIA Clara Anicito, Matteo Calore, Davide Crudetti
MONTAGGIO Filippo Maria Gori
PRODUZIONE Apulia Film Commission e Fondazione Con il Sud in collaborazione con Qualcosa di Diverso – XFarm Agricoltura Prossima, Circolo Mandolinistico San Vito dei Normanni
PRODUZIONE ESECUTIVA Lucia Pornaro per ZaLab Film
MONTAGGIO DEL SUONO E DEL MIX Alessandro Fusaroli
COLOR CORRECTION Giuseppe Petruzzellis
TRADUZIONI E SOTTOTITOLI Silvia Di Mitri
DISTRIBUZIONE ZaLab Film
Premi e proiezioni
Salina Doc Fest 2022 CONCORSO NAZIONALE ISOLE.DOC // UNITI PER L’AMBIENTE Anteprima Internazionale: 16 settembre 2022