IUVENTA – Il Film
Sinossi
Il film documentario Iuventa racconta gli eventi di un anno cruciale della vita di un gruppo di giovani europei, tutti con differenti ruoli impegnati nel progetto umanitario della ONG Jugend Rettet: dal primo viaggio della nave Iuventa nel Mediterraneo fino alle pesanti accuse che oltre un anno dopo hanno portato al sequestro preventivo della nave nell’ambito di un’indagine sull’immigrazione clandestina.
L’obiettivo della ONG dalla sua formazione è sempre stato quello di dimostrare che un programma di salvataggio nel Mediterraneo è non solo necessario ma è anche un dovere morale dell’Europa: i giovani di Jugend Rettet non hanno mai pensato di rappresentare niente di più che una soluzione temporanea al vuoto lasciato dall’Europa all’indomani della chiusura di Mare Nostrum.
La narrazione del film è costruita a partire dalla prima missione della Iuventa: dalla partenza dal porto di Malta al ritorno della nave al porto della Valletta dopo 15 giorni in mare in cui sono state salvate oltre 2000 persone. Dopo la prima missione il film ci porta a Berlino e in Italia dove il futuro di Jugend Rettet viene messo in discussione.
Iuventa, proprio per la giovane età dei protagonisti, è una sorta di racconto di formazione: il trovarsi davanti all’orrore della tragedia che si consuma quotidianamente nel Mediterraneo e la graduale presa di coscienza della complessità dei problemi socio politici connessi al grande tema della migrazione portano i giovani protagonisti a mettere in dubbio il senso dell’intero progetto che, in qualche modo, determina per loro la perdita dell’innocenza.
Note di regia
La prima volta che ho sentito parlare della Iuventa è stato nella tarda primavera del 2016 quando Jugend Rettet, fondata nel 2015 dal diciannovenne Jakob Schoen e da alcuni suoi coetanei di Berlino, ha lanciato pubblicamente il suo programma di azioni. Agli inizi di giugno del 2016 la Iuventa (originariamente un peschereccio di circa 30 metri convertito in nave di salvataggio) ha lasciato il porto di Emden in Germania alla volta di Malta da cui sarebbero di li a poco partite le operazioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo.
Immediatamente sono stato colpito dalla storia, percependo la sua importanza sia da un punto di vista simbolico che reale. Erano già presenti tutti gli elementi chiave:
la giovanissima età dei protagonisti, lo slancio utopico che li aveva spinti a lanciarsi in questa impresa, il desiderio di cambiare il mondo e una grande forza di volontà che, come era prevedibile, li avrebbe portati a un certo punto a scontrarsi con la durezza della realtà. Così, non appena appreso dell’imminente partenza della nave, ho chiamato i ragazzi a Berlino. Dieci giorni dopo ero a Malta e alcuni giorni dopo a bordo della Iuventa.
Avevo capito che solo andando con loro a bordo della prima missione avrei potuto catturare e successivamente raccontare il momento chiave in cui questi ragazzi per la prima volta avrebbero visto con i loro occhi il risultato di oltre un anno di preparazione. Alla fine del viaggio ho accompagnato Jakob, il fondatore, a Berlino per filmare il suo ritorno a casa. Nonostante le molte ore di girato raccolte in nave e a Berlino, ho sentito fortemente la necessità di scavare più a fondo nella storia. Non mi
interessava l’aspetto sensazionalistico dei salvataggi in mare ma ero piuttosto interessato a capire i protagonisti di questo progetto umanitario: i loro sogni, le
loro speranze ma anche le loro delusioni. Quindi ho continuato a seguirli, prima in Germania e poi in Sicilia dove tre dei protagonisti sono andati nei centri di accoglienza ad incontrare i ragazzi che solo sei mesi prima avevano salvato in mare.
Questo incontro è stato molto importante per la loro crescita, un momento di profonda emozione, ed è diventato un importante snodo narrativo del film.
Ho continuato a seguirli nella preparazione del secondo anno di missioni nel Mediterraneo fino al tragico scontro con la realtà quando la Iuventa è stata posta sotto sequestro preventivo nel porto di Lampedusa il 2 agosto 2017.
Nel film Iuventa, contrariamente alle mie opere precedenti, il focus non si concentra su un singolo personaggio, ma racconta un’esperienza collettiva e la nave diventa in qualche modo la vera protagonista del film. Iuventa è un film in cui gli eventi su cui poi ho costruito la narrazione sono sempre avvenuti di fronte alla camera senza nessuna possibilità di scrittura precedente alla fase di produzione. La scrittura drammatica è stata realizzata in fase di montaggio.
Con questo film sono tornato alle origini, trovandomi personalmente dietro la macchina da presa, affrontando da solo una realtà complessa e dolorosa, dovendo trovare il modo di restituirla in una forma narrativa. Il film è nato dalla convinzione della sua intrinseca necessità e dalla decisione di volerlo raccontare.
La struttura narrativa prende le mosse dalle sequenze filmate live con i protagonisti di questa storia in stile osservativo. L’anno e mezzo in cui la storia
è stata girata ci ha permesso di passare dalle atmosfere estive della prima missione alla neve che ha coperto i centri di accoglienza in Italia durante l’inverno.
La fase di montaggio è stata fondamentale nella costruzione della narrazione anche per il numero di ore girate in oltre un anno e mezzo di produzione. Con il montatore, Piero Lassandro, ci siamo accorti che le sequenze filmate live con i protagonisti erano abbastanza solide per costruire la struttura del film
senza fare ricorso a interviste o altri escamotage di finzione. Ho voluto restituire al pubblico la sensazione di ingenuità e coraggio di questa storia nel modo
più diretto e puro possibile, creando una struttura a partire dalla presa diretta, lasciando ampio spazio interpretativo allo spettatore.
Biografia regista
Michele Cinque, nato a Roma il 27/03/1984, è laureato in filosofia presso La Sapienza e dal 2004 si occupa di produzione di documentari per il cinema, serie tv, reportage per la televisione e della direzione artistica di eventi culturali. Nel 2007 dirige Lavoro Liquido, documentario vincitore del Premio Opera Imaie e presentato in diversi festival internazionali, e Top Runner, vincitore di una menzione d’onore e del Premio Speciale del Senato della Repubblica Italiana al FICTS 2009 e di un premio speciale al Palermo Sport Film Fest. Nel 2011 fonda la Lazy Film e produce e dirige un documentario sulla vita di Bob Marley e una biografia di Louis Armstrong entrambe andati in onda su Rai Due e Rai Storia. In questi anni ha realizzato diversi contenuti per Rai Italia, Rai Storia e Rai Tre, tra cui una serie tv sugli sport estremi distribuita in Italia, a Hong Kong, in Francia e in Finlandia.
Dal 2013 è corrispondente estero di Rai Italia prevalentemente dal Sud America e tra il 2013 e il 2017 produce oltre cento filmati dal mondo per il programma Community. Il suo ultimo film Sicily Jass, (selezione ufficiale al 27th New Orleans Film Festival e al Mimo Festival Brasile) co-prodotto con Rai Cinema, finanziato e riconosciuto di Interesse Culturale dal M.I.B.A.C.T. è stato presentato in anteprima al Festival dei Popoli 2015 e premiato a Salina DocFest e al See you Sound di Torino. Dal 2009 al 2013 cura la direzione artistica di Doctorclip: Roma poetry film festival, sostenuto da Roma Capitale e dalla Regione Lazio.
Nel 2015 Michele Cinque ha iniziato ad occuparsi di arti digitali realizzando prima Urban-map a Tor Sapienza e poi fondando il primo festival di Light Interaction Design a Roma, Ro-map (Roma Light Interactive Festival), che è giunto alla sua terza edizione coinvolgendo un pubblico sempre più ampio.
A maggio 2016 è invitato a realizzare come artista due mostre a Rio de Janeiro tra video-arte e interattività commissionate dagli Inglesi di People Palace Project
nell’ambito del Lab Criativo, una sull’Utopia nella favela della Marè, RJ, e la seconda sui trasporti metropolitani della capitale carioca.
Nel luglio del 2016 si imbarca sulla Iuventa al largo delle coste della Libia per girare Iuventa, un documentario per la sala sulla crisi dei migranti nel Mediterraneo, coprodotto con Rai Cinema e ZDF/3Sat. Nel 2017 è vincitore del progetto Migrarti del Mibact con la Lazy Film grazie al quale è stato prodotto il film cortometraggio Jululu, ambientato nei ghetti in Puglia dove vivono i braccianti agricoli immigrati. Jululu ha vinto il premio Miglior Regia alla 74° Mostra del Cinema di Venezia e il premio Abba al Milano Film Festival 2017.
La distribuzione
In Italia il film sarà co-distribuito da Wanted e ZaLab
Wanted Cinema è una società di distribuzione fondata nel 2014.
Ha un catalogo di oltre 70 titoli, tra film e documentari, molti dei quali vincitori di festival nazionali e internazionali. In tre anni di vita ha lavorato con realtà
differenti tra sale cinematografiche, festival e rassegne. Nel 2016 partecipa a un bando di crowd funding del Comune di Milano e viene scelta tra le realtà che sono meritevoli di essere supportate. La campagna è vincente e ha visto la realizzazione del Wanted Clan, realtà finalizzata a promuovere un’idea di cinema nuovo e socialmente impegnato.
ZaLab è un’associazione culturale attiva da più di dieci anni nella produzione, distribuzione e promozione di film-documentari e progetti culturali. Ha realizzato
laboratori di video partecipativo in Palestina, Tunisia, Spagna e Italia e campagne sociali per diffondere democrazia e diritti delle minoranze, soprattutto grazie alla
rete di distribuzione civile e in sala che ha costruito negli anni per favorire la libera circolazione di film e documentari d’autore.
Wanted e ZaLab accompagneranno la distribuzione di Iuventa sviluppando un progetto di partecipazione e interazione ampio e a lungo termine nelle sale e nelle
associazioni di tutta Italia.
Per maggiori informazioni:
www.wantedcinema.eu
www.zalab.org
• Per richiedere una proiezione: distribuzione@zalab.org
Queste sono le prime città dove potrete vederlo:
- MILANO: 27 settembre, Wanted Clan
- ROMA: 30 settembre, Apollo Undici
- ROMA: 1 ottobre, Cinema Farnese
- GROSSETO: 3 ottobre, Clorofilla Film Festival
- ROMA: 11 ottobre, La Sapienza
- TRIESTE: 15 ottobre, La Cappella Underground
- ROMA: 15 ottobre, Casetta Rossa
- ROMA: 15, 16 ottobre, Apollo Undici
- BERGAMO: 24 ottobre, UnivBergamo
- TORINO: 25 Ottobre, Udu – Università Torino
- ROMA: 29 Ottobre, Student Doc Fest
- BOLOGNA: 30 Ottobre, Sala Comunale
- FIRENZE: 30 Ottobre, Fondazione culturale N.Stensen
- LODI: 31 Ottobre, Il Fanfulla
- SPOLETO: dal 2 novembre, Cinéma Sala Pegasus
- BERGAMO: 13-14 novembre, CINEMA CONCA VERDE
- PRATO: 22 novembre, TerminaleCinema – Casa del Cinema di Prato
- PERUGIA: 28 novembre, PostModernissimo
- VALDARNO – AREZZO: 29 Novembre, Macma
- GENOVA: 30 Novembre, Cinema dei Cappuccini
- TRENTO: 4 Dicembre
- MONTEGIORGIO: 5 Dicembre, Cinemanzoni
- VITERBO: 6 Dicembre, Cinema Trento
- PADOVA: 18 Dicembre, Multisala Pio X
- SASSARI: 10 Dicembre, Teatro Civico – Rassegna “Transumante – Cinema e Periferie”
- ROMA: 7 Gennaio 2019, Teatro Piccolo Eliseo
- BOLZANO: 14 Gennaio 2019, Bar da picchio
Durata: 86'
Scheda Tecnica
A film by
Michele Cinque
Edited by
Piero Lassandro
Cinematography by
Michele Cinque
Martina Cocco
Music by
Danielle de Picciotto
Alexander Hacke
Sound design and Mix
Giuseppe D’Amato
Giancarlo Rutigliano
Executive producers
Christof Brüning
Michele Cinque
Ognjen Dizdarevic
René Frotscher
Production designer
Valerio Ciampicacigli
Producers
Thomas Jeschner
Volker Zobelt
Luca Pancaldi
Writing consultant
Marco Saura
Production consultant Italy
Fabio Parente
Photos by
César Dezfuli
Sound recordings
Fabio Fortunati
Alessandro Leonardi
Giandomenico Petillo
Malte Audick
Jakob Mäsel
Sound Postproduction
TIMELINE STUDIO
Sound editing
Antonio Giannantonio
Foley artist
Marco Ciorba
Gopro footage
Flo Stadler
Additional footage
Giulia Bertolazzi
Tommaso Gandini
Matteo Keffer
Lukas Steinbach
Roberto Salinas
Assistant editors
Martina Ghezzi
Giacomo Villa
Leo Franke
Translations and editing
coordination
Charlotte Marie Kretschmer
Title design
Adriano Mestichella
Visual Postproduction
CINE PLUS
Coordination for Cine Plus
Undine Simmang
Finishing Artist
Dominik Bialek
Digital intermediate Assistant
Gary Feuerhake
Color grading
Martin Szafranek
Mastering DCP
Dominik Bialek
Legal consultant Italy
Avv. Derek Di Perri