Ancora Mare Chiuso: il documentario in streaming
“Accordi con i libici, blocco navale, porti chiusi: le parole d’ordine di oggi non sono nuove. Si rifanno a quello che l’Italia ha già fatto poco meno di dieci anni fa, attuando i respingimenti in mare e attirandosi le condanna della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo. Mare Chiuso raccontò quella pagina storica grazie alle testimonianze dei migranti respinti dalle operazioni di allora. Lo vogliamo riproporre per dare idealmente voce a quanti vengono respinti in queste ore. Perché queste violenze e queste morti continueranno a ripetersi finché non si apriranno altre vie, legali e sicure, di migrazione.”
Stefano Liberti, Andrea Segre
Da giovedì 12 LUGLIO Mare Chiuso – Closed Sea di Stefano Liberti e Andrea Segre è in streaming gratuito su ZaLab una settimana.
MARE CHIUSO da ZaLab su Vimeo. (Italiano)
VEDI IL DOCUMENTARIO IN INGLESE / WHATCH THE ENGLISH VERSION
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Mare chiuso è un documentario in cui testimonianze dirette mettono in luce le violenze commesse dall’Italia ai danni degli oltre duemila migranti giunti sulle coste italiane fra il 2009 e il 2010. Persone indifese, innocenti e in cerca di protezione.
Tra maggio 2009 e settembre 2010 oltre duemila migranti africani vennero intercettati nelle acque del Mediterraneo e respinti in Libia dalla Marina e dalla Polizia italiana; in seguito agli accordi tra Gheddafi e Berlusconi, infatti, le barche dei migranti venivano sistematicamente ricondotte in territorio libico, dove i richiedenti asilo non godevano di alcun diritto e la polizia esercitava indisturbata varie forme di abusi e di violenze.
Non si è mai potuto sapere ciò che realmente succedeva ai migranti durante i respingimenti, perché nessun giornalista era ammesso sulle navi e perché tutti i testimoni furono poi destinati alla detenzione in Libia.
Nel marzo 2011 con lo scoppio della guerra in Libia, tutto è cambiato. Migliaia di migranti africani sono scappati e tra questi anche rifugiati etiopi, eritrei e somali che erano stati precedentemente vittime dei respingimenti italiani e che si sono rifugiati nel campo UNHCR di Shousha in Tunisia, dove li abbiamo incontrati.
Nel documentario sono loro, infatti, a raccontare in prima persona cosa vuol dire essere respinti; sono i racconti che ancora mancavano di dolore e dignità, ricostruiti con precisione e consapevolezza.
Una strategia politica che ha purtroppo goduto di un grande consenso nell’opinione pubblica italiana, ma per la quale l’Italia è stata recentemente condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani in seguito ad un processo storico il cui svolgimento fa da cornice alle storie narrate nel documentario.
SCHEDA TECNICA
Italia, 2012 – 60′
Regia: Stefano Liberti, Andrea Segre
Produzione: ZaLab
Fotografia: Matteo Calore, Simone Falso, Andrea Segre
Montaggio: Sara Zavarise
Con: Ermias Berhane, Omer Ibrahim, Roman Amore, Jemal Mohammed Omer, Bekit Saleh Okud, Shishay Tesfay, Tedros Ojbay, Gedey Bahlbi, Nathael Tedros, Yoel Tedros, Abdirahman, Abdikadir, Foowis, Abu Kurke, Semere Kahsay, Tsige Kahsay, Nahere Kahsay
Post produzione audio: Riccardo Spagnol
Distribuzione: ZaLab
Lingua: Amarico, Tigrigno, Somalo (sottotitoli in inglese, finlandese, svedese, tedesco, portoghese, francese e italiano)
Musiche originali: Piccola Bottega Baltazar
Grafiche: Marco Lovisatti
Il documentario è stato realizzato con il sostegno di OPEN SOCIETY FOUNDATIONS e ha ricevuto il patrocinio di Amnesty International Italia e UNHCR